Convegno sul Martirologio - 27 febbraio 2010

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Sabato 27 febbraio 2010 alle ore 16 presso l'auditorium comunale si è tenuto un convegno sul Martirologio, libro liturgico del 1300 conservato nella chiesa di S. Maria Assunta, con la partecipazione del prof. Marco Palma. GUARDA LE FOTO GUARDA IL VIDEO
Il convegno è stato promosso dal sindaco Fabio Forte e da don Antonio Di Lorenzo con l'intento di far conoscere a tutti gli abitanti di Arpino oltre 300 anni di storia raccontati attraverso questo straordinario documento, che potrebbe diventare oggetto di ulteriori studi futuri. Oltre al prof Palma, docente di paleografia presso l'Università di Cassino, e al sindaco Forte, al convegno sono intervenuti l'assessore provinciale alla Cultura Antonio Abbate, l'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Gianluca Quadrini, il docente di Abilità Informatiche dell'Università di Cassino Antonio Cartelli, il direttore scientifico del museo Città di Arpino Angelo Nicosia e il docente di Storia del Cristianesimo e delle Chiese dell'Università di Cassino Filippo Carcione. Per l'occasione il Martirologio è stato esposto all'interno dell'auditorium comunale. 
 
L'eredità storica va tutelata  attraverso iniziative di recupero e di valorizzazione e l'esperienza di studio del codice del Martirologio dell'Assunta, custodito presso la Chiesa della Madonna dell'Assunta ad Arpino, si colloca in questa logica, poiché, sin dall'analisi contenutistica delle sole annotazioni presenti in questo manoscritto si traggono preziosi e nuovi elementi sulla storia della città e del territorio ciociaro. Per la storia della Chiesa di Civita e per quella del Martirologio risulta emblematica l'indicazione presente nello Zodiaco Mariano ad opera di Serafino Montorio: "Questa Chiesa al tempo dei Goti patì lacrimevole incendio...e solamente restovvi intatto dalle fiamme un Martirologio in pergamena manoscritto con caratteri longobardi in cui leggesi la consacrazione della chiesa sotto il titolo dell'Assunta". Il volume è un testimone importante per la storia di Arpino nel basso medioevo e nella prima età moderna. La descrizione dettagliata del Pierleoni (G.Pierleoni, "Martyrologium Arpini, in ecclesia S.Mariae, adservatum", in "Per Cesare Baronio.Scritti vari nel terzo centenario dalla morte, Roma, Atheneum,1911, pp.647-657) e quella più recente di Angelo Nicosia ("Il Martirologio conservato nella chiesa di S. Maria Assunta in Arpino: una riscoperta", in "Terra dei Volsci - Annali del Museo Archeologico di Frosinone - n.2, 1999, pag.195 - 198.) rappresentano gli approcci iniziali allo studio di questo manoscritto.
Insieme al testo liturgico vi sono infatti contenute numerose annotazioni di carattere storico che si estendono dall'inizio del XIV sec, quando il codice fu donato alla Chiesa arpinate, alla metà del XVII. Al di là della funzione strumentale della sua destinazione, il volume rappresenta opera di grande interesse scientifico per le peculiarità che lo contraddistinguono dai restanti manoscritti, per lo più antifonari e documenti ecclesiastici, del fondo custodito presso la Chiesa e che il parroco Don Antonio Di Lorenzo sta progressivamente facendo restaurare da anni, convinto della necessità del recupero e dello studio dei testi in essa conservati. Dopo averne promosso il restauro ha consentito e richiesto, alcuni anni fa, un'analisi scientifica del Martirologio da parte di un gruppo di docenti e specialisti dell'Università degli Studi di Cassino, il prof. Marco Palma, ordinario di Paleografia latina, il prof. Antonio Cartelli e il prof. F. Carcione, che ne hanno fatto uno studio paleografico e storico puntuale nonché la riproduzione integrale del codice in rete nel sito sin dal 2002 (http://dida.let.unicas.it/links/didattica/palma/martirol.html), che costituisce il primo esempio di catalogo aperto dei manoscritti, della Facoltà di lettere dell'Università degli Studi di Cassino.
Da questo studio iniziale, interrottosi per mancanza di finanziamenti, si vuole ora ripartire, grazie alla partecipazione di enti e autorità che sponsorizzeranno l'impresa, per evidenziare la ricchezza dei contenuti del codice, inoltre, il 27 febbraio 2010 si svolgerà una giornata dedicata alla presentazione, al pubblico e agli studenti, della seconda fase dello studio del volume.
 "Il manoscritto - ha detto il prof. Marco Palma- è opera dai significati complessi vergato da mani ignote e appuntato a margine con note storiche di notevole interesse per la storia di Arpino che vanno dal XIV al XVII secolo. Al piano della storia sacra, quello del messaggio dottrinale, agiografico, della storia scandita dal Calendario liturgico, che il testo propone, si sovrappongono quelli paleografico, musicale, codicologico, nonché quello relativo alla storia locale (vi si trovano notizie varie, di terremoti, pestilenze, come la notizia della consacrazione della chiesa sotto il titolo dell'Assunta del 6 novembre 1306 o quella della visita del re di Napoli Ladislao di Durazzo alla Madonna dell'Assunta nel luglio 1409), inoltre, la presenza dei frammenti in scrittura beneventana, porzioni conservatesi di un antifonario smembranato e adoperato secondo la logica dell'uso strumentale, per meglio cucire i fascicoli del manoscritto, fanno di questo codice un prezioso esemplare nel mondo degli studi storico-paleografici". Lo studio scientifico iniziato anni fa  dunque proseguirà con una serie di saggi di natura storica, agiografica, codicologica, paleografica che accompagnerà, integrandola, la riproduzione completa del manoscritto in rete e la creazione di un facsimile integrale a stampa, corredato da contributi critici affidati a specialisti di diverse discipline sui vari aspetti e fasi dello studio del codice. L'analisi metterà a disposizione del mondo degli studi una testimonianza importante anche per l'aspetto agiografico, in quanto vi sono contenute notizie su santi locali normalmente assenti a questa altezza cronologica. Di particolare interesse sono i numerosi frammenti in scrittura beneventana, utilizzati come rinforzo delle cuciture all'esterno dei fascicoli. Queste testimonianze della scrittura nazionale dell'Italia meridionale nel Medioevo erano finora ignote al mondo degli studi e sarebbero offerte ai ricercatori per la prima volta in questa occasione. La professoressa Virginia Brown, la massima studiosa a livello internazionale della scrittura beneventana e allieva del Lowe, è venuta ad Arpino già in due occasioni proprio per visionare i frammenti presenti nel codice della Chiesa di Civita.

Paola Di Scanno