Sulla piazza principale di Arpino sorge la Chiesa di S. Michele Arcangelo, costruita sull'area di un tempio pagano, sembra, dedicato ad Apollo e alle nove Muse. Così almeno viene creduto in quanto dietro l'altare vi è un vano scavato nella roccia con nove nicchie vuote.
Nella navata sinistra della chiesa, una lapide del 1700 avvalora questa credenza; così recita "Templum hoc novem musis olim dicatum ... anno MDCCXXXI consecravit". Affreschi risalenti all'VIII-IX sec., la datazione MC sull'iscrizione della campana maggiore, la documentazione dei Regesti dell'Abbazia di Montecassino, che parlano di una donazione da parte di Giovanni di fu Lando nel 1104, attestano l'antichità della chiesa e ci ricordano la continuità nello stesso luogo del culto pagano e della religiosità cristiana.
Da documenti dell'inizio del '400 sappiamo che S. Arcangelo (così allora veniva chiamato) fu residenza del vescovo di Sora, che da qui emanava i suoi decreti. Danneggiata dal terremoto del 1654, la Chiesa fu restaurata e rimaneggiata successivamente fino ad avere l'aspetto attuale.
L'interno, barocco, è a croce latina a tre navate con cappelle laterali e volte a crociera. S. Michele è custode di numerose opere di prestigio. Subito, entrando, notiamo sull'altare maggiore la grande tela del Cavalier d'Arpino raffigurante L'Arcangelo Michele vittorioso su Lucifero e sulla volta dell'abside la maestosa figura del Padre Eterno.
Sempre allo stesso artista sono attribuite L' Annunciazione, Tobia e l'Angelo, Il Martirio di S. Pietro, e le 14 Stazioni della Via Crucis.
Di notevole livello artistico è la Croce stazionale di Scuola Toscana (sec. XIV), nella navata destra. Nella Sacrestia una tela ad olio, attribuita a Francesco Curia, imitatore del Caravaggio, rappresenta Il Battesimo di Gesù.
Bella è la Madonna con Bambino del pittore secentesco Dionigi Ludovisi. Da notare è l'organo realizzato nel '700 e opera di Michele Stolz sono il Battistero e il pulpito in legno di noce con sei putti a rilievo sostenuti da un'aquila.
Michele Stolz, lo scultore in legno, tirolese (1725-1779) che operò lungamente in Arpino, è sepolto sotto l'altare del Sacro Cuore in questa Chiesa.